
Le mele sono tra i frutti più consumati. Facili da trovare, versateli, spesso scelte per merenda o come fine pasto. Ma c’è una domanda che si fa sempre più spazio: conviene comprare mele biologiche oppure no? C’è chi le evita per via del prezzo, che le sceglie convinto che siano più sane. Capire se c’è davvero una differenza è utile anche per non spendere soldi a caso.
La salute intestinale e le mele
Si guarda alla salute intestinale potrebbe trovare nelle mele biologiche un piccolo vantaggio. Alcune ricerche indicano che contengono una comunità batterica più varia rispetto a quelle coltivate con metodi convenzionali. Questa diversità potrebbe avere effetti positivi sul microbiota. Anche se non è una garanzia, mangiarle regolarmente potrebbe sostenere l’equilibrio dei batteri buoni nell’intestino.

Oltre ai batteri, entrano in gioco anche i famosi antiossidanti. Le mele biologiche sembrano avere una concentrazione più alta di queste sostanze. E polifenoli, in particolare, sono noti per la loro azione contro lo stress ossidativo. Aiutano a contrastare radicali liberi, molecole Instabili che con il tempo possono danneggiare cellule e tessuti. Non fanno miracoli, ma un aiuto in più può far comodo.
Un aspetto che spesso fa scegliere il biologico all’uso limitato di pesticidi. Nelle coltivazioni convenzionali, anche se le soglie sono controllate per leggervi i trattamenti chimici sono frequenti. Il biologico impone regole più rigide. Questo non vuol dire che sia completamente pulito, ma la probabilità di ingerire residui più bassa. È un motivo concreto per cui molti genitori preferiscono offrire mele Bio ai bambini.
Pulire le mele oppure no?
Non tutte le vele però sono uguali. La varietà conta parecchio. Alcune, come la annurca, caratteristiche particolari che le rendono interessanti dal. Di vista nutrizionale. Più fibre, più composti fenolici, più sapore. Inoltre, più ancora del metodo di coltivazione, può incidere sulla qualità generale del frutto. E anche sulla resa in cucina.

C’è chi sbuccia sempre le mele, per abitudine o per paura dei residui. Ma nella buccia si concentra una buona parte dei nutrienti. Fibre insolubili, antiossidanti, pigmenti naturali. Togliendola si perde molto. Con le mele biologiche il consumo con la buccia è più frequente, anche per la maggiore fiducia nella pulizia del frutto. Lavarle resta comunque essenziale, anche se sono bio.
Il lavaggio è un gesto spesso sottovalutato. Serve acqua, niente sapone o prodotti strani. Una spazzolina può aiutare a rimuovere eventuali residui di terra o altri depositi. Anche se la vela viene da coltivazione biologica, è cresciuta all’aperto, ed è naturale che abbia tracce dell’ambiente. Medio comunque evitare le esagerazioni: non serve sterilizzarne.
Il punto di vista ambientale
Da un punto di vista ambientale, le mele biologiche hanno un impatto più contenuto. Le tecniche agricole usate tendono a rispettare di più i suoli e la biodiversità. Però la resa è più bassa e i costi di produzione salgono. Questo si riflette nel prezzo al supermercato. Scegliere biologico, quindi, può essere una scelta di sostenibilità, ma anche un compromesso economico.

Le mele convenzionali restano comunque una buona fonte di nutrienti. Hanno fibre, vitamine, una discreta quantità di zuccheri semplici, senza esagerare. Se lavate bene magari consumate con la buccia, sono comunque salutari. Anche perché spesso si trovano varietà locali di ottima qualità che non hanno certificazione bio, ma sono coltivate in modo attento.
Il gusto cambia, ma non sempre in modo netto. Alcuni trovano le mele biologiche più rustiche, meno dolci, più acidule. Dipende molto da dove sono coltivate e quando vengono raccolte. Anche la conservazione incide: spesso le mele convenzionali durano di più perché trattate con sostanze che rallentano il deterioramento. Questo non vuol dire che siano meno buone, ma è un fattore da tenere in conto.
La questione della cottura delle mele
Chi fa dolci o usa spesso le mele in cucina sa che certe varietà reggono meglio la cottura completa, ad esempio, le renette sono ottime per le torte. Alcune biologiche possono risultare più acquose o meno compatte. Serve fare prove, capire quale tipo si adatta meglio alla ricetta appunto la scelta tra biologico e convenzionale a volte si gioca anche in pentola.

Un problema che può capitare con le mele bio è la presenza di piccoli difetti: macchie, imperfezioni, qualche buchetto. Non significa che siano rovinate. Anzi, spesso è segno che non sono state trattate pesantemente. Anche il sapore può risultare più autentico, seppure meno standard. È una questione di abitudine, ma anche di disponibilità.
In sintesi, le mele biologiche hanno alcune qualità interessanti, specie se si considera l’equilibrio intestinale, il contenuto di antiossidanti e la minore esposizione ai pesticidi. Però non sono obbligatori per mangiare sano. Il contesto conta: come vengono conservate, che varietà si sceglie, come si mangiano. Meglio concentrarsi su questi dettagli più che inseguire etichette.