
Succede che sebbene il nostro lavoro alle volte sia maggiore di quello che percepiamo, se qualcuno decide di prendere il sopravvento, si affrontano delle vere e proprie lotte a livello economico, che vedono in prima linea muoversi i sindacati, che si battono per far sì che tutti possano ottenere qualcosa per loro.
Una trattativa e tante novità in ballo
Ad essere al centro dell’occhio del ciclone, al momento, ci sono gli stipendi pubblici, che, secondo la maggior parte dei sindacati, non è molto correttamente equilibrato il modo in cui questi vengono pagati ai lavoratori, non tenendo conto di tanti aspetti che finora sono stati sottovalutati, alla luce della costante crescita dell’inflazione.

E’ chiaro che milioni e milioni di lavoratori attendono che finalmente qualcosa possa davvero ed efficacemente muoversi, ma la questione degli stipendi sembra non mostrare alcun tipo di interesse ad essere risolta con un mucchio di promessa, come successo almeno fino a questo momento in modo particolare. Ma come si sta svolgendo il dibattito?
Nel corso, quindi, di queste ultime settimane si è sviluppato proprio l’intento di portare avanti delle trattative tra sindacati e governo, entrando nel vivo della discussione e fomentando questa fase che risulta essere anche la più concreta tra tutte quelle che si sono succedute in precedenza. Non è solo un aumento in busta paga, è qualche garanzia in più.
Di che si tratta?
Quello che viene richiesto è di prendere con serietà i rinnovi contrattuali, cercando di adattarli al clima che tutti noi conosciamo, di incredibile incertezza economica e di grandi difficoltà a cui ci si approccia quotidianamente e che richiede, è chiaro, un’attenzione e una particolare gestione diversificata della gestione stipendi pubblici, ma non solo.

I sindacati, dal canto loro, non hanno intenzione di retrocedere di mezza parola, perché è importante in questo momento far capire che tutto quello che è stato avanzato nelle richieste ha un fondamento che non può essere sempre ridotto a una questione meramente politicizzata del sistema lavoro, che in Italia risulta sempre più precario.
Per questo motivo, è importantissimo, tenere conto dell’inflazione accumulatasi negli ultimi anni, che è circa il 17% e agire per il bene dei lavoratori, non solo con un aumento, che poi si palesa davvero come un misero aumento, ma anche con il recupero di ciò che hanno perso in questi anni di grandi incertezze.
Come propone il Governo?
Ovviamente non si sono fatte attendere le proposte da parte del governo italiano, che sta cercando di mettere tuttavia semplicemente delle pezze, sembrerebbe questo il punto di vista da parte dei sindacati, che lamentano quanto con solo 10 miliardi di euro non si possa sopperire a mancanze che risultano troppo forti dal punto di vista economico.

In particolare questi soldi verrebbero ampiamente suddivisi tra i lavoratori nell’ambito della sanità ai quali andrebbero lordi almeno 172 euro al mese in più; ci sarebbe la possibilità di fare scattare l’indennità di vacanza contrattuale con un +0,6% all’ora, a che salirà nei prossimi mesi fino all’1%.
Ma quello che fa più discutere in realtà è l’aumento a favore dei dirigenti statali: a questi infatti toccherebbe un aumento che sa di molto incoerente, sempre secondo i sindacati, perché si tratta di aumentare stipendi già molto alti, con circa 580 euro lordi al mese, con la possibilità di avere diritto anche a superpremi per quelli che ottengono risultati più promettenti, riducendo le spese della propria “impresa”.
Le aspettative dei lavoratori
Sono anni che i lavoratori statali aspettano che qualcosa cambi. E non è solo la sanità a risentire di tutto questo, parliamo di tutti gli scomparti pubblici, come anche la scuola interessata da sempre da un profondo disinteresse che davvero fa crescere grosse paure e incertezze per quanti decidono di intraprendere questa strada.

Sicuramente a fare il peggio è il peso determinato dall’inflazione che non sembra lasciare aria da respirare, né tanto meno ci mette in una condizione di sicurezza, per cui tutto diventa molto difficile da gestire. Quello che quindi ci si aspetta è che finalmente venga riconosciuta intanto la dignità del lavoro che si svolge, e poi la coerenza verso un salario che dia serenità.
Del resto, chi lavora non è solo un numero, sebbene al momento sia visto tutto così. I costi certamente ci sono e sono a tutti visibili, ma è anche vero che tutto quello che si muove all’interno del nostro Stato dipende dai lavoratori, pubblici o privati, e sarebbe opportuno riconoscere loro tutto quello di cui stiamo parlando.